HEVIA
From: SPAGNA / Website: www.hevia.es / Facebook Page: Hevia
Dopo aver conquistato il grande pubblico italiano con le sue cornamuse elettroniche, il "gaitero" Hevia è tornato alla ribalta con l’album “Al otro lado”, premiato con la candidatura ai Grammy Latini.
Hevia è giunto al successo sulle note di Busindre reel dal CD “No Man's Land”, un brano assai noto anche al pubblico italiano perché associato alla pubblicità di un'autovettura molto popolare. A lui si deve il rinnovato interesse per la cornamusa e la musica folk in generale. Nuovo progetto: "AL SON DEL INDIANU" Hevia, l’inventore della cornamusa elettronica, torna ora sul suo strumento tradizionale - la cornamusa asturiana - con un immutato desiderio di innovare e fondere generi diversi: percussioni latine e sound da big band, America ed Europa portate ad avvicinarsi grazie alle melodie di un maestro della world music nel suo ultimo progetto: ”Al son del indianu”. Fra il 1850 e il 1950 un milione di Asturiani emigrarono in America. Quelli che tornarono in Europa arricchirono le loro comunità con nuove influenze artistiche, come la musica Habanera, che ora è parte integrante della cultura Asturiana. Parallelamente, anche in America i suoni dell’Asturia continuavano a riecheggiare, grazie alle bande di gaite formate dai migranti. Per molti anni Hevia ha vissuto nella repubblica Dominicana seguendo le tracce di queste espressioni della musica popolare in viaggio fra i continenti, lavorando ad un progetto di ampio respiro. Studiando fianco a fianco con i musicisti delle svariati tradizioni musicali caraibiche, “Al son del indianu” è il risultato di una fusione attenta e spontanea fra suoni e ritmi che si uniscono in maniera estremamente naturale in questo progetto, dove hevia è riuscito a trovare la giusta strada per superare i limiti non solo geografici, ma anche tecnici, fra stili musicali così distanti. Il repertorio è formato da pezzi originali di Hevia e musiche tradizionali dell’America. I tango di Gardel sono suonati a ritmo di bolero e impreziositi dalle evocative timbriche della cornamusa. Le ritmiche della tradizione asturiana sono a loro volta reinventate assieme a brani classici europei come Capricho Español di Rimsky Korsakov, in una riuscita fusione fra il virtuosismo di Hevia, un’attenta ricerca musicale e un irresistibile groove. |
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Biografia
José Angel Hevia Velasco nasce a Villaviciosa, nelle Asturie, nel 1967. Il suo primo incontro con la cornamusa avviene all’età di quattro anni, quando assiste a una processione a Amandi in compagnia del nonno. E’ lì che l’immagine di un uomo e la sua cornamusa colpisce il giovanissimo José Angel. L’armonia tra il piper, la sua musica e lo strumento gli appare come una magia.
Hevia comincerà poi a prendere lezioni di cornamusa. Tre volte la settimana, dopo la scuola, prende il bus per Gijon. Armando Fernandez gli insegnerà lo stile tradizionale e lo riaccompagnerà al pulman. Rientra a casa a mezzanotte e il giorno dopo si esercita su quanto appreso, avanzando così davvero poco tempo per altri svaghi.
Nello stesso anno in cui comincia a studiare, avrà il suo ‘battesimo del fuoco’ in sporadiche esibizioni con gruppi folk. Sua sorella Maria José, accortasi che un tamburino accompagnava ogni suonatore di cornamusa, vuole partecipare anche lei. Uno dei migliori tamburini che Villaviciosa abbia mai avuto, Sabino Cifuentes, accetta di insegnarle tutti i ritmi tradizionali, nella sua stessa casa, con grande pazienza. Alla fine dei corsi di studio, Hevia prende la sua cornamusa e suona dei brani che sua sorella possa cercare di accompagnare. Uno spettacolo che spesso finisce in un gran putiferio che si risolve solo con qualche pacifico scapaccione da parte della madre. Poco dopo, i due cominciano a esibirsi attraverso le Asturie e a girare nei vari centri di insediamento degli asturiani aldilà dell’Oceano.
Nel 1985 José Angel comincia a insegnare a sua volta, e formerà di lì a poco una banda di cornamuse coi suoi allievi. Comincia così, senza abbandonare la tradizionale coppia di cornamusa e tamburo, un nuovo periodo della sua vita. Nel frattempo, la cornamusa è improvvisamente diventata popolare tra la gioventù asturiana e le scuole di musica fioriscono in una moltitudine di luoghi. Lo stesso José Angel fonderà nuove scuole a Villaviciosa, Candás, Ribadesella e Mieres, da cui usciranno nuovi complessi di cornamuse. Nello stesso tempo, si esibisce anche con vari gruppi folk e collabora a molte registrazioni. Intanto, studia Filologia Spagnola all’università, ma la sua vera vocazione continuerà ad essere quella della musica e della cornamusa.
Nello stesso anno perfeziona le midi-bagpipes, un’iniziativa che parte dal tentativo di risolvere il problema che tutti i piper hanno quando si devono esercitare a casa: quello di disturbare i vicini. A tale scopo, lui e Alberto Arias, un suo allievo programmatore di computer, creano una sorta di scala di plastica coi pulsanti di una slot machine. Un prototipo che diventerà poi la midi-bagpipes, che finirà per divenire il simbolo e l’indispensabile compagno del musicista. Del team di ricerca farà parte anche il tecnico elettronico Miguel Dopico.
Nel 1997 José Angel comincia la sua carriera solista e registra il primo album “Tierra de Nadie”, il suo primo successo sia a livello nazionale che internazionale.
Il disco, supportato da un tour mondiale, viene pubblicato in più di quaranta paesi, in molti dei quali raggiungerà i primi posti nelle classifiche di vendita. Più di due milioni le copie vendute, e molti i dischi d’oro e d’argento in paesi tanto diversi come Italia, Ungheria, Nuova Zelanda, Belgio, Danimarca e Portogallo.
Nel 2000 esce il secondo album “Al Otro Lado – Al otru llau” che ne rinnova i successi, con altre tournée in posti vecchi e nuovi.
L’anno seguente vede il realizzarsi del suo sogno con l’inaugurazione di una fabbrica di strumenti a Guadarrama, che lo vede dividersi tra l’attività di manager per questa impresa e quella di musicista.
Nel 2018 esce l'ultimo lavoro del gaitero ”Al son del indianu”.
Hevia comincerà poi a prendere lezioni di cornamusa. Tre volte la settimana, dopo la scuola, prende il bus per Gijon. Armando Fernandez gli insegnerà lo stile tradizionale e lo riaccompagnerà al pulman. Rientra a casa a mezzanotte e il giorno dopo si esercita su quanto appreso, avanzando così davvero poco tempo per altri svaghi.
Nello stesso anno in cui comincia a studiare, avrà il suo ‘battesimo del fuoco’ in sporadiche esibizioni con gruppi folk. Sua sorella Maria José, accortasi che un tamburino accompagnava ogni suonatore di cornamusa, vuole partecipare anche lei. Uno dei migliori tamburini che Villaviciosa abbia mai avuto, Sabino Cifuentes, accetta di insegnarle tutti i ritmi tradizionali, nella sua stessa casa, con grande pazienza. Alla fine dei corsi di studio, Hevia prende la sua cornamusa e suona dei brani che sua sorella possa cercare di accompagnare. Uno spettacolo che spesso finisce in un gran putiferio che si risolve solo con qualche pacifico scapaccione da parte della madre. Poco dopo, i due cominciano a esibirsi attraverso le Asturie e a girare nei vari centri di insediamento degli asturiani aldilà dell’Oceano.
Nel 1985 José Angel comincia a insegnare a sua volta, e formerà di lì a poco una banda di cornamuse coi suoi allievi. Comincia così, senza abbandonare la tradizionale coppia di cornamusa e tamburo, un nuovo periodo della sua vita. Nel frattempo, la cornamusa è improvvisamente diventata popolare tra la gioventù asturiana e le scuole di musica fioriscono in una moltitudine di luoghi. Lo stesso José Angel fonderà nuove scuole a Villaviciosa, Candás, Ribadesella e Mieres, da cui usciranno nuovi complessi di cornamuse. Nello stesso tempo, si esibisce anche con vari gruppi folk e collabora a molte registrazioni. Intanto, studia Filologia Spagnola all’università, ma la sua vera vocazione continuerà ad essere quella della musica e della cornamusa.
Nello stesso anno perfeziona le midi-bagpipes, un’iniziativa che parte dal tentativo di risolvere il problema che tutti i piper hanno quando si devono esercitare a casa: quello di disturbare i vicini. A tale scopo, lui e Alberto Arias, un suo allievo programmatore di computer, creano una sorta di scala di plastica coi pulsanti di una slot machine. Un prototipo che diventerà poi la midi-bagpipes, che finirà per divenire il simbolo e l’indispensabile compagno del musicista. Del team di ricerca farà parte anche il tecnico elettronico Miguel Dopico.
Nel 1997 José Angel comincia la sua carriera solista e registra il primo album “Tierra de Nadie”, il suo primo successo sia a livello nazionale che internazionale.
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Nel 2018 esce l'ultimo lavoro del gaitero ”Al son del indianu”.
FRAME EVOLUTION di Paolo Sgevano
Corso Matteotti, 67 – 36071 – Arzignano (VI)
Mobile +39 348 3046782 – P.IVA 03583220243
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