Sharon Shannon
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Biografia
Sharon Shannon è originaria di Clare, nella costa occidentale d’Irlanda, un’area storicamente immersa nella musica. Comincia a suonare sin da piccola e, appena ragazza, Jim Sheridan (My Left Foot, The Field) gli chiede di occuparsi della musica per la sua produzione di scena di Behan’s The Hostage. La sua carriera solista prende il via nel 1989. Il produttore dei Waterboys John Dunford mette insieme un’ampia varietà di musicisti tra cui Donal Lunny, Philip King, Mary Custy, Adam Clayton degli U2, Steve Wickham e Mike Scott. Poco dopo, Mike chiederà a Sharon di raggiungerlo nei Waterboys, una collaborazione che la vedrà coinvolta nell’album del gruppo “Room to Roam”.
Nel 1991 Sharon ha già completato il primo album solista, con brani di Stephen Cooney, Trevor Hutchinson e Liam O’Maonlai degli Hot House Flowers. Il disco, splendido cocktail di reminiscenze portoghesi, cajun, svedesi, scozzesi e franco-canadesi, le assicura da subito un posto nei libri di storia diventando l’album di musica tradizionale irlandese di maggior successo che sia mai stato inciso. Acclamato come “disco tradizionale degli anni novanta”, viene anche descritto dal New Musical Express come un crossover “creativo, veloce e incantevole”.
L’inclusione di due pezzi di Sharon nella compilation tutta al femminile ‘A Woman’s Heart’ – che venderà la sbalorditiva cifra di 500,000 copie – la aiuta a stabilizzare il suo profilo, ma sarà The Late Late Show (il più popolare programma televisivo irlandese), dedicatole con la presenza dei partecipanti all’album di debutto, a rendere familiare il nome di Sharon Shannon. Seguito da più di un milione di spettatori, lo show la conferma tra i musicisti più importanti della scena irlandese.
L’uscita del secondo album “Out the Gap” apre nuovi orizzonti musicali, riflettendo le molteplici influenze nel frattempo assorbite, il tutto mantenendo uno stile unico che ne espande la versatilità sonora in compagnia del veterano del reggae, artista e produttore, Denis Bovell. Registrato quasi esclusivamente a Brixton, Londra, presenta una sezione ritmica giamaicana e una serie di musicisti irlandesi e inglesi tra cui il grande Richie Buckley al sassofono. Il brano principale - ‘The Mighty Sparrow’ (nomignolo del cantante caraibico) diventa uno dei favoriti della radio irlandese.
Nel 1996 Sharon appare nel disco della EMI “Common Ground”, insieme a una moltitudine di musicisti internazionali: Bono e Adam Clayton, Elvis Costello, Neill e Tim Finn, Mark Knopfler, Kate Bush, Liam O’Maonlai, Brian Kennedy, Christy Moore e Sinead O’Connor. Nell’estate dello stesso anno ritorna in studio per il suo nuovo lavoro, che vede, tra i molti ospiti, la collaborazione di Kirsty McColl in una canzone di Grace Jones. “Each Little Thing”, il suo terzo album, uscirà nel febbraio del l997. Un remix dance di ‘The Bag of Cats’ viene pubblicato come singolo, e resterà tra primi venti posti delle classifiche di vendita irlandesi per sei settimane.
“Spellbound” (quarto della discografia) esce nel settembre del 1998. Si tratta di una compilation che mette insieme materiale nuovo, pezzi dal vivo e brani presi da dischi precedenti. Nello stesso anno, il violinista classico Nigel Kennedy le chiede di far parte di un gruppo di musicisti per l’esecuzione della sua ‘Jimi Hendrix Suite’, che verrà presentata nelle principali città europee. In tutti questi anni, Sharon ha girato in lungo e in largo gli Stati Uniti e l’Europa, oltre che Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong e Giappone. La crescente popolarità nel Regno Unito ha portato la sua musica a un pubblico in continua crescita. Ha suonato per la presidente irlandese Mary Robinson, per Lech Walesa a Varsavia e per il presidente Clinton alla Casa Bianca. Ha anche accompagnato la presidente Mary McAleese nella sua visita di stato in Australia.
Nel luglio del 1999 suona coi Coolfin per tutta l’Irlanda nel loro tour ‘di riscaldamento’ per uno show coi giapponesi Kodo Drummers che si terrà a Dublino. È anche ospite dell’album omonimo della band “Coolfin”. L’innovativo disco ‘Diamond Mountain Sessions’ – che esce nell’autunno del 2000 – la porterà in una direzione molto diversa. Il suo stile nel suonare fisarmonica e violino è ricco di virtuosismi come sempre, ma questa volta la accompagnano le stimolanti performance vocali di artisti del calibro di Steve Earle, Jackson Browne, John Prine e Dessie O’Halloran (dell’isola di Inishbofin di fronte alla costiera di Galway). L’album sarà triplo disco di platino in Irlanda e universalmente applaudito. Sharon e la sua band -The Woodchoppers – sono in tour per un anno in tutto il mondo e sarà l’esibizione di Galway la base per il prossimo disco. Registrato nel maggio del 2001 per l’etichetta discografica della stessa Sharon (Daisy Records) “Live in Galway” cattura la Shannon e i suoi Woodchoppers in gran spolvero. Uscito nel gennaio del 2002, comprende brani da tutti i precedenti dischi, oltre a due inediti. Nel 2002 Sharon torna in tour con un gruppo che comprende Jim Murray alla chitarra, Mary Shannon al banjo e mandolino e presenta la new entry Pauline Scanlon alla voce, che starà con lei per tre anni prima di dedicarsi al nuovo duo con Donogh Hennessy dei Lunasa.
Nel 1991 Sharon ha già completato il primo album solista, con brani di Stephen Cooney, Trevor Hutchinson e Liam O’Maonlai degli Hot House Flowers. Il disco, splendido cocktail di reminiscenze portoghesi, cajun, svedesi, scozzesi e franco-canadesi, le assicura da subito un posto nei libri di storia diventando l’album di musica tradizionale irlandese di maggior successo che sia mai stato inciso. Acclamato come “disco tradizionale degli anni novanta”, viene anche descritto dal New Musical Express come un crossover “creativo, veloce e incantevole”.
L’inclusione di due pezzi di Sharon nella compilation tutta al femminile ‘A Woman’s Heart’ – che venderà la sbalorditiva cifra di 500,000 copie – la aiuta a stabilizzare il suo profilo, ma sarà The Late Late Show (il più popolare programma televisivo irlandese), dedicatole con la presenza dei partecipanti all’album di debutto, a rendere familiare il nome di Sharon Shannon. Seguito da più di un milione di spettatori, lo show la conferma tra i musicisti più importanti della scena irlandese.
L’uscita del secondo album “Out the Gap” apre nuovi orizzonti musicali, riflettendo le molteplici influenze nel frattempo assorbite, il tutto mantenendo uno stile unico che ne espande la versatilità sonora in compagnia del veterano del reggae, artista e produttore, Denis Bovell. Registrato quasi esclusivamente a Brixton, Londra, presenta una sezione ritmica giamaicana e una serie di musicisti irlandesi e inglesi tra cui il grande Richie Buckley al sassofono. Il brano principale - ‘The Mighty Sparrow’ (nomignolo del cantante caraibico) diventa uno dei favoriti della radio irlandese.
Nel 1996 Sharon appare nel disco della EMI “Common Ground”, insieme a una moltitudine di musicisti internazionali: Bono e Adam Clayton, Elvis Costello, Neill e Tim Finn, Mark Knopfler, Kate Bush, Liam O’Maonlai, Brian Kennedy, Christy Moore e Sinead O’Connor. Nell’estate dello stesso anno ritorna in studio per il suo nuovo lavoro, che vede, tra i molti ospiti, la collaborazione di Kirsty McColl in una canzone di Grace Jones. “Each Little Thing”, il suo terzo album, uscirà nel febbraio del l997. Un remix dance di ‘The Bag of Cats’ viene pubblicato come singolo, e resterà tra primi venti posti delle classifiche di vendita irlandesi per sei settimane.
“Spellbound” (quarto della discografia) esce nel settembre del 1998. Si tratta di una compilation che mette insieme materiale nuovo, pezzi dal vivo e brani presi da dischi precedenti. Nello stesso anno, il violinista classico Nigel Kennedy le chiede di far parte di un gruppo di musicisti per l’esecuzione della sua ‘Jimi Hendrix Suite’, che verrà presentata nelle principali città europee. In tutti questi anni, Sharon ha girato in lungo e in largo gli Stati Uniti e l’Europa, oltre che Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong e Giappone. La crescente popolarità nel Regno Unito ha portato la sua musica a un pubblico in continua crescita. Ha suonato per la presidente irlandese Mary Robinson, per Lech Walesa a Varsavia e per il presidente Clinton alla Casa Bianca. Ha anche accompagnato la presidente Mary McAleese nella sua visita di stato in Australia.
Nel luglio del 1999 suona coi Coolfin per tutta l’Irlanda nel loro tour ‘di riscaldamento’ per uno show coi giapponesi Kodo Drummers che si terrà a Dublino. È anche ospite dell’album omonimo della band “Coolfin”. L’innovativo disco ‘Diamond Mountain Sessions’ – che esce nell’autunno del 2000 – la porterà in una direzione molto diversa. Il suo stile nel suonare fisarmonica e violino è ricco di virtuosismi come sempre, ma questa volta la accompagnano le stimolanti performance vocali di artisti del calibro di Steve Earle, Jackson Browne, John Prine e Dessie O’Halloran (dell’isola di Inishbofin di fronte alla costiera di Galway). L’album sarà triplo disco di platino in Irlanda e universalmente applaudito. Sharon e la sua band -The Woodchoppers – sono in tour per un anno in tutto il mondo e sarà l’esibizione di Galway la base per il prossimo disco. Registrato nel maggio del 2001 per l’etichetta discografica della stessa Sharon (Daisy Records) “Live in Galway” cattura la Shannon e i suoi Woodchoppers in gran spolvero. Uscito nel gennaio del 2002, comprende brani da tutti i precedenti dischi, oltre a due inediti. Nel 2002 Sharon torna in tour con un gruppo che comprende Jim Murray alla chitarra, Mary Shannon al banjo e mandolino e presenta la new entry Pauline Scanlon alla voce, che starà con lei per tre anni prima di dedicarsi al nuovo duo con Donogh Hennessy dei Lunasa.
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