Attraverso i secoli, tra le regioni del Sud e le acque del mar Mediterraneo, hanno viaggiato canti di lavoro, melodie d’amore, repertori legati al quotidiano e semplice svolgersi della vita, attraverso i cicli delle stagioni e il calendario liturgico. Dai temi sociali a quello dell’amore, altro topos della canzone popolare, si cantano e raccontano, con ritmi viscerali e magici, le sofferenze degli amanti che in questa musica trovano virtù miracolose e salvifiche.
Il Festival di quest’anno si apre con i Domo Emigrantes (giovedì 14 Novembre 2013 - Palazzo delle Opere Sociali, Piazza Duomo, 2 - Vicenza), formazione specializzata sul repertorio tradizionale del Sud Italia e soprattutto sulle danze folkloriche come le tarantelle, pizziche e tammuriate. Questo primo appuntamento, pur contaminato con altre musiche legate al Mediterraneo e con l’utilizzo di strumenti extra europei, trasporta il pubblico nel mondo della tarantella più pura, forma musicale antichissima e sopravvissuta straordinariamente ai rovesci della storia e del tempo.
Il secondo evento presenta Amine & Hamza Quartet (venerdì 15 Novembre 2013 - Palazzo Giustiniani Baggio, Contrà San Francesco, 41 - Vicenza), due fratelli tunisini virtuosi dell’oud e del Kanoun, accompagnati da altri musicisti della loro terra. I due giovani e famosi strumentisti fanno incontrare la loro musica tipica tradizionale, di cui hanno totale padronanza, con i ritmi del jazz, flamenco e della musica indiana. Nell’arte dei suoni l’incrocio delle culture crea sempre e solo meraviglia, più il musicista è aperto alle influenze, più si crea lo stupore e la bellezza.
Dopo questo tuffo negli strumenti tradizionali, arriva il terzo appuntamento (sabato 16 Novembre 2013 - Palazzo delle Opere Sociali, Piazza Duomo, 2 - Vicenza) che ruota invece attorno all’uso della voce e delle sue molteplici capacità espressive. Le Faraualla, quattro incredibili cantanti pugliesi, ci accompagnano in un viaggio primordiale attraverso l’evocazione profonda di canti antichissimi, incantesimi, fatture, filastrocche e litanie, accompagnate dai ritmi ancestrali di due abili percussionisti.
Il Festival si conclude con il concerto più intimo (domenica 17 Novembre 2013 - Biblioteca La Vigna, Contrà Porta S. Croce, 3 - Vicenza) di Aronne dell’Oro, accompagnato dal chitarrista Alberto Pirovano e dal percussionista Thomas Lippens. Il cantante e chitarrista dell’Oro ripropone brani della tradizione e ne restituisce nuovo vigore attraverso vari richiami alla musica folk, etno-jazz, e ad altri generi, in un mix davvero originale.
Il Festival delle Tradizioni presenta dunque la musica popolare attraverso le sue disparate e plurime interpretazioni. Possiamo incontrare la contaminazione musicale in ogni concerto poiché parlare di esecuzione filologica con la musica di tradizione orale è una contraddizione in termini. La tradizione musicale non è un concetto fisso ma una ricchezza di patrimonio che con il tempo si reinventa, muta, in un flusso di continua evoluzione e passaggio di mano tra diverse visioni ed esecutori. Queste molteplici interpretazioni, se realizzate con esperienza, intelligenza e spontaneità, come dai nostri artisti, hanno la forza di trasportare l’ascoltatore in lungo e in largo, a bordo di una originale, divertente e colorata macchina del tempo.